Come contestare una multa

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

In questo articolo facciamo il punto della situazione su come fare per contestare una multa che reputiamo sbagliata, per motivazioni valide.

 

Diciamolo subito e a gran voce: a nessuno piace quando a casa arriva la comunicazione di una multa, soprattutto se quest’ultima è ingiusta.

Perché sì, un conto è aver sbagliato qualcosa ed essere andati contro la Legge, un altro è invece aver sforato, per esempio, di 5 km/h rispetto il limite imposto.

Ebbene, in ogni caso, è possibile pagare in anticipo la multa, praticamente in una forma ridotta, grazie all’applicazione di una decurtazione del 30%, oppure optare per una contestazione.

In ogni caso, le soluzioni si possono distinguere in: fare una domanda di annullamento al giudice di pace, oppure fare ricorso al prefetto per la multa ricevuta.

Queste due procedure richiedono però operazioni differenti per essere elaborate e quindi per inoltrare la domanda con sicurezza.

Ma bando alle ciance e scopriamo tutte le possibilità che avete a disposizione per la contestazione della multa e quindi per provare a eliminare le sanzioni attribuite.

 

Ricorso e contestazione multe: è sempre possibile?

In linea generale, quando arriva una multa è perché si è infranto in qualche modo il Codice della Strada. In questi casi, prima di qualsiasi altra cosa bisogna leggere con attenzione il verbale consegnato, quindi analizzare punto per punto il documento, per capire di cosa si tratta. Questo passaggio preliminare, che spesso e volentieri viene trascurato, è molto importante per capire se la sanzione è giusta e idonea oppure no.

Controllare i vari dati che sono presenti, quindi la targa, l’orario, la località, e anche le procedure riportare, è fondamentale per sapere se la multa rispetta le normative vigenti.

Ebbene, i casi in cui si può a tutti gli effetti fare ricorso per la multa ricevuta sono principalmente due: quando ci sono errori e incompletezza e quando la notifica supera i termini previsti dalla Legge. Seguendo quanto esposto dalle normative vigenti, bisognerebbe ricevere la multa entro 90 giorni dalla data in cui è stata compiuta l’infrazione del Codice della Strada, mentre se passano più giorni c’è la possibilità di contestare l’atto che stabilisce la sanzione.

Ma immaginiamo che tutto arrivi secondo i tempi previsti, però pieno di errori e incompleto: anche in questa situazione si può procedere con un verbale di contestazione.

Poiché è possibile che i vizi di forma siano di vario tipo, è sempre bene verificare, anche con l’aiuto di un esperto, che il documento in oggetto sia a tutti gli effetti valido e inconfutabile, perciò se non ne vale la pena fare ricorso al giudice o al prefetto oppure sì.

La targa dell’auto, l’ora e la data sono giusti? I dati del proprietario del veicolo sono corretti ed esaustivi? Se la risposta è no, allora avete già in mente cosa fare.

 

Cosa non deve mai mancare in un verbale

In linea di massima, per essere certi che tutto il verbale sia corretto o meno, bisogna considerare la presenza delle seguenti indicazioni:

♦ luogo;

♦ momento in cui è avvenuta l’infrazione;

♦ chi o cosa ha rilevato l’infrazione;

♦ la targa e il modello del veicolo.

Bisogna anche considerare lo stato della vettura, perché se per esempio si riceve una sanzione mentre la propria auto era trasportata con un gancio traino, a chi andrà la multa?

Come contestare una multa al prefetto

Come anticipato, una delle possibilità per la contestazione è quella di fare ricorso all’ufficio della prefettura: una soluzione gratuita e alla portata di tutti. Se decidete però di seguire questa opzione, sappiate che dovrete presentare la documentazione entro 60 giorni di tempo, come indicato anche dagli articoli 203 e 204 del CdS.

Dovrete rivolgervi innanzitutto agli uffici della prefettura che ha la competenza territoriale, quindi in base a dove si è verificata la violazione, inviando loro un ricorso anche senza l’utilizzo di moduli preimpostati e specifici.

Questi devono però presentare delle informazioni: generalità dell’organo al quale si fa riferimento e i dati personali.

Dopodiché, da non dimenticare anche gli estremi del verbale che avete intenzione di confutare e ovviamente indicare anche le motivazioni per cui si reputa ingiusto e l’atto sanzionatorio, inserendo anche i riferimenti normativi.

Per dare maggior valore alle vostre tesi, potete anche aggiungere approfondimenti conclusivi, quindi la vostra firma con il luogo e la data.

Potete infine presentare tutto di persona, direttamente presso gli uffici, oppure spedirlo per mezzo PEC o con raccomandata con ricevuta di ritorno. Medesima cosa anche per chi vuole fare una contestazione della multa ai vigili urbani.

 

Come fare ricorso per una multa al giudice di pace

Il secondo modo per confutare una multa che reputiamo non corretta è quello più pratico e veloce, ma anche il più oneroso: inviare la domanda al giudice di pace, entro 30 giorni dalla notifica dell’avvenuta violazione del CdS.

Una cosa molto importante è che si pu scegliere questa azione sia in caso di rifiuto da parte del prefetto, sia come prima istanza, ma sempre entro i termini summenzionati.

Prima però bisogna prendere in esame degli elementi importanti come i costi della procedura, che nel caso di multe con importo fino a 1.033 €, sono di 43 € di commissione.

Per quelle di valore superiore invece, è indicato anche il pagamento di una marca da bollo di 27 €. La commissione invece passa a 98 € per le multe che vanno da 1.100 a 5.200 € e a 237 € per quelle ammende che superano la soglia dei 5.200 €.

In ogni caso, il ricorso al giudice di pace della multa potrà essere recapitato tramite avvocato, con un’altra persona delegata, con raccomandata con ricevuta di ritorno oppure anche di persona, direttamente all’ufficio. Chiaramente, trattandosi di un atto giudiziario, la contestazione dovrà presentare documenti specifici, come la copia del verbale, degli atti che provano l’invalidità della sanzione, un documento di riconoscimento e la cartella esattoriale.

Multa per eccesso di velocità: come non farsi togliere i punti

Immaginate di star lavorando il proprio giardino con una motozappa professionale e di ricevere una chiamata all’improvviso che vi obbliga a correre in ospedale.

Secondo la Legge di Murphy, l’autovelox che non funziona mai, proprio quel giorno ha deciso che scatterà una foto alla vostra auto che supera il limite di velocità consentito.

Come fare per non farsi togliere i punti? Semplicemente proporre un ricorso considerando il verbale di contravvenzione come illegittimo.

 

 

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