Ecotassa 2024: cos’è e quali auto la devono pagare

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Cerchiamo di capire che cosa si intende per ecotassa e quali sono i soggetti interessati a pagarla

 

Se siete giunti qui è perché, forse, avete intenzione di acquistare un’auto quest’anno, vero?

O comunque siete in procinto di fare questo passo nel prossimo futuro e avete sentito parlare della famosa ecotassa. Di cosa si tratta? Perché bisogna tenerla in considerazione e come mai è così importante? A queste e ad altre domande daremo una risposta concreta qui: continuate con la lettura.

 

L’ecotassa: come funziona?

Quanti si chiedono cos’è l’ecotassa 2021, devono sapere che riguarda esclusivamente i veicoli nuovi. Infatti, non viene applicata a tutti quelli che sono già in circolazione o che sono stati prodotti e immatricolati precedentemente all’introduzione di questa nuova misura.

Si tratta, in soldoni, di un sovrapprezzo che non viene calcolato però in base al prezzo d’acquisto dell’auto, quindi non è proporzionale.

Piuttosto, possiamo definirla come una tassa aggiuntiva che si lega solo e soltanto all’impatto ambientale del veicolo, chiaramente prendendo in esame alcune soglie specifiche dettate per Legge. In particolare, la proporzione in base all’emissione di CO2 in questo caso è la seguente:

1.100€: da 191 a 210 g/km;

1.600€: da 211 a 240 g/km;

2.000€: da 241 a 290 g/km;

2.500€: da 291 g/km in su.

Infatti, come si può ben vedere, non c’entra nulla la presenza o meno di un filtro aria sportivo nella propria auto. Si tratta invece di un adeguamento necessario dal 1 gennaio 2024 e indicato anche nel nuovo libretto di circolazione.

Tutto viene calcolato e misurato secondo il nuovo tipo di omologazione definito WLTP.

Questo vuol dire quindi che, qualora abbiate intenzione di acquistare un veicolo che, per esempio, ha emissioni superiori a 211 g/km e inferiore a 240 g/km, oltre al prezzo del listino dell’auto, dovrete corrispondere anche circa 1600€ in più. Quindi, è il caso di fare bene i conti per evitare di incappare in situazioni spiacevoli. L’ecotassa sulle auto nuove è infatti completamente diversa dal famoso ecobonus, che invece incentiva all’acquisto di nuovi veicoli.

 

Ecotassa auto importate

La tassa sulle auto inquinanti abbiamo detto essere circoscritta solamente a quelle di nuova generazione, immatricolate nell’ultimo anno. Infatti, il suo pagamento è una tantum, perciò andrà fatto soltanto una volta e non più di questo. Tuttavia, c’è da considerare un passaggio fondamentale, cioè il fatto che quanto detto vale soltanto per l’Italia, o meglio quando il veicolo è su suolo nostrano. Il motivo è che, come anticipato, sono escluse tutte quelle auto usate e quelle ovviamente a km zero.

Non si può dire la medesima cosa per le auto importate dall’estero, anche se usate, che però superano la soglia di CO2 minima necessaria. Queste ultime sono infatti soggette alla ecotassa, come specificato anche dall’Agenzia delle Entrate e quindi dal Ministero.

Tutto questo va quindi a rispondere anche a quanti si chiedevano “come funziona l’ecotassa per le auto usate?”, gettando un po’ di luce su una questione che sembra essere particolarmente dibattuta.

Come pagare l’ecotassa 2024?

Mettiamo il caso che scegliate comunque di acquistare un veicolo immatricolato e con la maggiorazione dell’ecotassa. In tal caso, alcuni potrebbero giustamente chiedersi come si fa a corrispondere il pagamento. Ebbene, il proprietario dell’auto, ossia il diretto interessato, deve munirsi di un modello F24 chiamato “Versamenti con elementi identificativi” o F24 Elide. Andrà compilato tutto per intero, aggiungendo il codice tributo 3500 denominato dal Ministero “Ecotassa- imposta per l’acquisto e l’immatricolazione in Italia dei veicoli di categoria M1 con emissioni eccedenti la soglia 190 Co2 g/km”.

Tutto questo, ovviamente, aiuta a risponde anche alla domanda “ma chi paga l’ecotassa 2020?”. Infatti, non tutti sono interessati da questo tributo da versare direttamente tramite modello F24. Anzi, volendo predisporre una classifica, possiamo dire che i veicoli delle marche più famose che non sono soggetti sono: 

Alfa Romeo: Giulia, Stelvio;

Audi: A8, Q7, Q8, R8 Coupé e Spyder, RS3 Sedan, RS4 Avant, RS5 Coupé e Sportback, RS6 Avant, RS7 Sportback, RS Q3 Coupé e Sportback, RS Q8, S8, SQ7, SQ8;

BMW: M2 Coupé, M3 Berlina, M4 Coupé, M5 Berlina, M8 Cabrio, Coupé e Gran Coupé, Serie 5, Serie 7, Serie 8 Cabrio, Coupé e Gran Coupé, X3 M, X4 M, X5 M, X6, X6 M, X7;

Honda : NSX;

KIA: Stinger;

Volkswagen: Touareg.

Bici, Ibrido ed elettrico: cosa cambia

Nell’arco del 2024 c’è ancora la possibilità di godere di un contributo per l’acquisto di auto e veicoli a motore elettrico o ibrido: 2.000€ per la rottamazione di auto immatricolate prima del 1 gennaio 2011 e ben 1.000€ nel caso in cui non ci sia la necessità di farlo.

Lo Stato, inoltre, mette a disposizione anche di alcune agevolazioni nel caso in cui vogliamo effettuare un leasing, ma il prezzo di listino del veicolo in questione non dovrà superare neanche di poco i 50.000€.

Insomma, davvero una notizia spettacolare per quanti attendevano da tempo l’opportunità di godere di una nuova guida grazie all’ibrido e all’elettrico. Inoltre, dobbiamo anche sottolineare la presenza del bonus “cargo bici”, che si tratta di una vera e propria imposta che può raggiungere anche il 30% e che permette di usufruire anche di 2.000€ per l’acquisto di bike cargo o a pedalata assistita.

Quindi, in soldoni, il 2024 è l’anno in cui ci sarà una svolta eco anche per i trasporti? Forse sì e forse no. Tutto dipende anche da come reagiscono gli italiani a questa nuova soluzione ed ecotassa che giustifica l’eventuale aumento dei prezzi di veicoli immatricolati prima di quest’anno.

 

 

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