Corsia di emergenza: quando si può utilizzare oltre che in caso di guasto o malessere

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Quando si viaggia in auto o in sella alle due ruote, la sicurezza va sempre messa al primo posto. Per tutelare guidatori e passeggeri, sulle autostrade e in molte strade extraurbane principali sono presenti delle apposite corsie di emergenza da utilizzare in casi di estrema necessità. Vediamo cosa dice il Codice della Strada al riguardo.

 

Le norme di comportamento da osservare quando si circola su autostrade e strade extraurbane prevedono degli obblighi da rispettare pedissequamente per salvaguardare l’incolumità di guidatori e passeggeri.

Ciononostante, c’è sempre il furbetto del volante di turno che, infischiandosene della legge e dell’altrui sicurezza, cerca di guadagnare qualche chilometro utilizzando in modo improprio la corsia adiacente alla carreggiata destinata alla sosta di emergenza, per poi immettersi nel traffico al primo buco utile che trovano.

Tuttavia, non sempre chi occupa questi spazi lo fa per risparmiare tempo o evitare gli ingorghi, visto che ci sono (fortunatamente!) tantissimi guidatori virtuosi e ligi alle regole della strada che li utilizzano solo in situazioni di estrema necessità, come un improvviso malessere o il guasto del veicolo.

Senza avere la pretesa di dare lezioni di guida a chi la patente ce l’ha già, oggi vogliamo fare il punto della situazione elencandovi i casi in cui è possibile usare le corsie di emergenza senza correre il rischio di ricevere multe salate o – peggio – di mettere in pericolo la sicurezza degli altri.

Prima, però, di mettervi alla guida (soprattutto in caso di viaggi lunghi), vi ricordiamo che è sempre buona norma effettuare un check up completo del veicolo per controllare lo stato di pneumatici, freni e impianto elettrico, utilizzando magari un tester per batteria auto per rilevare eventuali guasti ai sistemi di avviamento e di ricarica del generatore.

 

Corsia di emergenza: cosa dice il Codice della Strada?

Uno degli errori più frequenti che si commettono durante i quiz per prendere la patente è rispondere “vero” alla domanda a trabocchetto fanno parte della carreggiata le corsie di emergenza delle autostrade?”.

Queste ultime, insieme alle banchine, ai marciapiedi e ai viali pedonali non rientrano tra le componenti della carreggiata, mentre ne fanno parte tutte le altre corsie e gli attraversamenti sia pedonali sia ciclabili.

Le corsie stradali sono sempre a senso unico e si dividono in:

corsia di marcia che, come il termine stesso suggerisce, è riservata alla marcia dei veicoli;

– corsia di accelerazione, che permette di aumentare la velocità del mezzo per immettersi in una carreggiata, in autostrada o su strade extraurbane principali;

corsia di decelerazione, destinata al rallentamento dei veicoli che effettuano l’uscita da una carreggiata o da una strada a precedenza.

Per quanto riguarda, invece, la corsia d’emergenza, si tratta di uno spazio adiacente alla carreggiata utilizzato per le soste di emergenza (ad esempio in caso di malessere del conducente o guasti al veicolo), il transito dei mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine.

 

Quando si può utilizzare la corsia di emergenza?

Come dicevamo, questa corsia può essere destinata alle soste di emergenza, in caso di guasto o malessere, e va sempre lasciata libera per consentire il passaggio dei mezzi di soccorso. Tuttavia, al di là di questi casi esplicitamente previsti dal Codice della Strada al comma 15 dell’articolo 3, in via del tutto eccezionale è possibile transitarvi anche in caso di traffico intenso quando si deve lasciare l’autostrada o la superstrada, ma solo se il veicolo si trova all’altezza del cartello di preavviso di uscita, posto a cinquecento metri dallo svincolo.

Inoltre, è possibile impegnare la corsia in questione anche quando uno degli occupanti del veicolo avverte un malessere fisico o fisiologico, come un giramento di testa, la necessità di vomitare per il mal d’auto o anche per un impellente “bisognino” che non si riesce proprio a trattenere.

A tal proposito, secondo la Cassazione sono equiparabili al malessere fisiologico anche il forte senso di stanchezza e il colpo di sonno a carico del conducente, nel qual caso sarà possibile sostare sulla corsia di emergenza per evitare di mettere in pericolo se stessi, i passeggeri e gli altri veicoli che stanno transitando sulle carreggiate.

Piccola ma importante precisazione riguardo al “bisognino”: se vi scappa la pipì o la popò e non potete proprio fare a meno di soddisfare questa vostra necessità fisiologica, sicuramente non rischierete di essere multati per aver utilizzato impropriamente la corsia di emergenza. Tuttavia, vi suggeriamo comunque di cercare un angolino più appartato dove liberare la vescica o l’intestino, perché se in quel preciso momento dovesse passare la Stradale, potrebbe comunque contestarvi il reato di atti contrari alla pubblica decenza, con conseguente contravvenzione pecuniaria fino a 8.000 euro.

Infine precisiamo che, in caso di sosta giustificata, non sarà possibile occupare la corsia d’emergenza per più di tre ore, altrimenti si potrebbe correre rischio sia di essere multati sia di vedersi portare via il veicolo.

 

Le regole da rispettare quando si usa la corsia di emergenza

Premesso che, nella marcia per file parallele, il passaggio da una corsia all’altra è consentito, previa segnalazione, solo quando si debba raggiungere la prima corsia di destra e quella d’emergenza, per transitare o sostare su quest’ultima bisogna rispettare alcune regole di base atte a tutelare la propria e altrui sicurezza.

Oltre a non superare il limite delle tre ore, in caso di soste notturne o visibilità limitata è necessario segnalare la presenza del veicolo accendendo le luci di sosta e indossare sempre un giubbotto segnaletico omologato con il marchio CE quando si scendere dall’auto.

È, inoltre, vietato transitare a piedi sulla corsia d’emergenza a meno che non si debba arrivare alle colonnine SOS o posizionare l’apposito triangolo in caso di veicolo fermo per avaria. Qualora il guasto renda impossibile spostare l’auto sull’apposita corsia o sulla piazzola di sosta dell’autostrada (o se queste manchino), sarà necessario apporre l’apposito segnale mobile di pericolo ad almeno cento metri di distanza dal punto in cui ci si trova.

Una falsa convinzione da sfatare è quella secondo cui la distanza di sicurezza deve essere maggiore se si percorre la corsia d’emergenza, visto che anche in questi casi è sufficiente mantenere quella necessaria per poter arrestare la corsa del mezzo senza tamponare il veicolo che precede. Sicuramente andrà commisurata alle condizioni atmosferiche, alla velocità del veicolo e all’efficienza di freni e pneumatici, ma si tratta comunque di una regola generale valida su qualsiasi carreggiata e corsia.

Infine, è bene precisare che secondo quanto stabilito dagli articoli 186 e 187 del Codice della Strada anche chi sosta in autostrada sulla corsia dedicata perché ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti può essere ugualmente sanzionato, poiché si presume che già prima di arrivare sulla piazzola non fosse in grado di mettersi alla guida.

Cosa si rischia in caso di uso improprio?

Se si utilizza la corsia d’emergenza senza giustificato motivo, si rischia una multa da 422 a 1.697 euro, più le pene accessorie della decurtazione di dieci punti dalla patente e la sospensione della stessa da due a sei mesi

Le medesime sanzioni possono essere comminate anche per l’inosservanza degli obblighi di diligenza e prudenza da parte del conducente del veicolo, per esempio quando si effettua la retromarcia sulle corsie destinate alla sosta di emergenza, fatta eccezione per le manovre necessarie per transitare nelle aree di servizio o di parcheggio.

 

 

 

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