Come organizzare la movimentazione dei materiali in cantiere o in officina 

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Quali sono le macchine e le attrezzature che non possono mancare e quali le accortezze da seguire per poter lavorare al meglio e nella massima sicurezza.

 

In un cantiere edile così come in un’auto officina, l’organizzazione dei compiti e la gestione dei macchinari e dei materiali è fondamentale per poter lavorare al meglio e fare in modo che le opere procedano nei tempi e nella massima sicurezza per gli operai. Tra gli aspetti di cui bisogna tenere conto c’è la movimentazione dei vari materiali indispensabili alla realizzazione del progetto, sia quelli che arrivano dall’esterno sia quelli prodotti all’interno del cantiere. Questo spostamento molto spesso avviene dal basso verso l’alto (o viceversa), con una gru, un argano o un carrello elevatore, in modo che attrezzi e merci “seguano” facilmente la crescita della costruzione o la riparazione di un’auto. Cerchiamo di capire dunque quali sono le macchine per il sollevamento più adatte e che non possono proprio mancare.

 

Gli apparecchi per il sollevamento

Come detto in un cantiere la frequenza di spostamento dei materiali dal basso verso l’alto è molto  alta, per questo è impossibile pensare di fare a meno di macchinari ad hoc. Questi si distinguono sostanzialmente in due categorie: quelli ad azione continua e quelli ad azione discontinua. Nella prima categoria rientrano gli apparecchi che garantiscono uno spostamento senza soluzione di continuità, come per esempio i nastri trasportatori. Nel secondo caso invece si intendono quelli che operano seguendo un ciclo produttivo, come per esempio una gru, che viene attivata per completare una determinata operazione e poi fermata in attesa della successiva. Entriamo adesso nello specifico delle varie tipologie di macchine per il sollevamento.

Gru 

Elementi imprescindibili in qualunque cantiere edile, le gru sono macchinari composti da una struttura in acciaio (definita torre) che si estende in verticale e su cui è installato un braccio orizzontale anch’esso in acciaio che, sfruttando una serie di funi e argani, permette la movimentazione del carico. Tipicamente le gru vengono installate in una posizione fissa ma ne esistono anche modelli dotati di un sistema di spostamento su binari. 

Un primo elemento per identificare le diverse tipologie di gru è la presenza o meno di una cabina di comando in quota, che di solito si trova sui modelli più grandi mentre quelli più piccoli ne sono privi. Inoltre in base al loro sistema di montaggio è possibile identificare due categorie: le gru a elementi innestati e quelle automontanti. Le prime vengono utilizzate nel caso si debbano raggiungere altezze considerevoli, visto che possono essere alte decine di metri e sono in grado di gestire carichi molto pesanti e bracci particolarmente lunghi. 

Le automontanti sono pensate per i cantieri più piccoli e dunque hanno dimensioni (e di conseguenza tempi di montaggio) decisamente inferiori. Ultima discriminante nell’identificazione delle varie gru è la rotazione, che può essere alta – dove la parte fissa è ancorata alla torre mentre quella girevole al braccio – o bassa, con la parte girevole collegata alla torre e quella fissa alla base.  

Gli eventuali pericoli nell’utilizzo di una gru sono legati al rischio di ribaltamento o di caduta di materiale. Per scongiurare il ribaltamento, oltre alla corretta taratura dei dispositivi di sicurezza presenti in ogni macchinario, come per esempio i limitatori di carico massimo, è fondamentale scegliere con cura il punto in cui installare la gru. Per non rischiare che il carico cada durante il sollevamento è fondamentale assicurarlo in modo corretto ma anche che gli operai addetti all’operazione seguano tutte le procedure e comunichino in modo costante durante l’operazione. 

 

Piattaforme aeree 

Questi macchinari sono pensati per consentire agli operai di raggiungere determinate altezze così da poter effettuare i lavori necessari. Si possono identificare diverse piattaforme aeree, caratterizzate in base ai movimenti che sono in grado di eseguire. Sul mercato, dunque, è possibile trovarne davvero tante, tra cui quelle semoventi (cingolate, verticali a pantografo o a braccio telescopico) e quelle autocarrate. Si tratta di macchinari versatili che possono essere facilmente configurati per adattarsi alle diverse esigenze lavorative e che permettono di raggiungere altezze importanti, anche superiori ai 100 metri, motivo per cui sempre più spesso vengono utilizzate invece dei ponteggi.  

Carrelli elevatori 

La scelta di un carrello elevatore o di un transpallet è conseguenza della necessità di sollevare materiali o carichi non troppo pesanti, diciamo nell’ordine dei 200-250 chilogrammi, e trasportarli da un punto all’altro del cantiere (così come di un magazzino). Tipicamente un carrello elevatore (spesso definito muletto) è un mezzo a quattro ruote alimentato da un motore, che può essere diesel o elettrico, mentre il transpallet è privo di motore e funziona manualmente. Quest’ultimo è otato di due forche in acciaio ed è pensato espressamente, come si intuisce dal nome, per la movimentazione di merci che si trovano su uno o più pallet.  

 

La sicurezza 

Chiudiamo questo articolo evidenziando quanto sia importante la sicurezza all’interno di un cantiere, un luogo che, per le sue caratteristiche intrinseche, presenta numerose criticità di cui tenere conto. La principale è che le varie attività vengono svolte all’aperto, in condizioni climatiche non sempre agevoli e su superfici che, non essendo ancora state urbanizzate, possono facilmente presentare zone fangose, irregolari, sconnesse o punti con scavi aperti. 

Altro aspetto da non sottovalutare è la contemporanea presenza di un numero elevato di persone, spesso appartenenti ad aziende differenti, tutte impegnate in svariate attività. Questo comporta, visti anche i vari mezzi in costante movimento, un certo “traffico” di cui tenere conto per scongiurare il rischio di collisioni.  

La terza criticità è rappresentata non tanto dalla necessità di organizzare al meglio l’area ma dal dover costantemente prevedere una riorganizzazione, mano a meno che l’evoluzione del cantiere costringerà a spostare mezzi, baracche, magazzini ecc. Detto questo va da sé che la sicurezza della logistica di un cantiere passi sia per il rispetto delle leggi pensate per prevenire gli infortuni sia per una regolamentazione interna precisa e condivisa. 

 

 

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